Amsterdam in pillole (non in quel senso!)

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Qualche pro e contro di questa grande città del nord.

I prezzi degli hotel sono “raddoppiati” rispetto a qualche anno fa. Per un weekend, non si riesce a trovare una camera in centro sotto i 200€ (quando 4 anni fa riuscivi a trovare una camera a 50€). E se la trovi, beh, spesso il rapporto qualità prezzo non è proprio ben equilibrato…

Sono tornato ad Amsterdam a distanza di qualche anno, e la differenza con il passato è piuttosto marcata.  Nonostante vetrine e coffeeshops siano drasticamente diminuiti nell’ultimo periodo (o per lo meno, siano stati delocalizzati rispetto al centro),  ho l’impressione che siano ancora gli elementi trainanti del turismo di questa città.

Si, ci sono ancora le cose molto belle da vedere, bellissimi scorci passeggiando tra i canali, dei bellissimi musei, i caratteristici palazzi inclinati, le migliaia di bici parcheggiate in ogni dove. È una città che riesce sempre a farsi piacere, un posto che comunque va visitato almeno una volta nella vita. Anche se questa volta ho rivisto la città con occhi diversi, forse più critici rispetto al passato, quando la novità di visitare una città nuova regalava ancora emozioni molto forti. Si, piazza Dam, con i sui artisti di strada è ancora lì; ci sono ancora i negozi che vendono patate fritte ad ogni angolo. C’è  ancora il paninaro ambulante vicino alla vecchia chiesa, e il quartiere Jordaan è ancora pieno di street art da gustare.

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Amsterdam ha sempre qualche novità da mostrare, e questa volta sono rimasto impressionato dalla mostra “The body world – The happyness project”. È una cosa complicata, è davvero difficile descrivere questa mostra, ma in sostanza, l’artista, per mostrare l’anatomia dei nostri corpi, ha usato cadaveri umani, sezionandoli e creandone delle sculture. Anche se detta così sembra una cosa un tantino macabra, è assolutamente didattica, e mostra il corpo umano in dettaglio per quello che è: una bellissima macchina, complicata, ma perfetta in ogni elemento che la compone. Davvero, date un’occhiata e cercate su internet notizie sulla mostra, ne vale davvero la pena.

Altra tappa che non avevo mai visto prima  è lo zoo di Amsterdam. Forse un po’ spoglio, ma anche questo da vedere. È sicuramente interessante, ci sono molti animali, alcuni molto rari e difficili da vedere anche in altri zoo. Unica nota dolente, le gabbie di alcuni animali, a mio avviso molto piccole rispetto alle loro reali necessità. Ad esempio c’erano dei gatti selvatici, simili a degli ocelot o ai bengala, che “soggiornavano” in una gabbia probabilmente non più grande di 15 metri quadrati. Uno dei gatti camminava avanti e indietro nella gabbia, visibilmente nervoso. molto bello il planetario e la serra delle farfalle.

 

Due giorni ad Amsterdam passano presto, e siamo già di ritorno a casa, pronti ad affrontare il giorno lavorativo che verrà.

Ah!! Aspettate! Da mangiare! Se all’ora di pranzo siete  vicini alla piazza Leidseplein, andata a mangiare da Pho (Korte Leidsedwarsstraat 51). È un ristorante vietnamita che vi farà mangiare bene e vi sazierà ad un prezzo onesto (http://www.restaurant-pho-amsterdam.nl/). Da fuori nulla di che… Dentro, posto di classe e pulizia estrema. Hanno anche ottimi piatti vegetariani.

Se invece volete mangiare carne argentina.. beh! Ho trovato un posto della madonna! Davvero!!! Il posto infatti si chiama “De Maria – Argentinian grill”. All’interno troverete foto della madonna ovunque, anche come sfondo dei menu! Siamo entrati pensando di fare una goliardata e non gli avrei dato due soldi di fiducia, invece… Prezzo onesto e ottima carne, tenera e cotta secondo i vostri gusti. Anche qui con 20-25€ mangerete un dignitoso filetto di manzo o una tagliata, accompagnato da patate fritte,  e classica insalatina. Si, ci tornerei! Il posto è proprio a piazza Rembrandt (Rembrandtplein, 38).

 

Il ritorno è di quelli calmi.. Spuntino e dormitina in aereo, e un altro paio di ore di guida prima di stendere finalmente le ossa sul letto, e prepararsi fisicamente per il ritorno alla routine lavorativa del giorno che verrà.

 

 

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